F.I.B.A., fine anni ’40
1 – Marchio della F.I.B.A., la ditta cannetese “Dove nascono le bambole”, slogan che l’ha accompagnata per tutta la sua vita. Dagli anni ’60 i suoi prodotti hanno questo marchio, mentre teste e busti riportano la semplice scritta FIBA-ITALY, che veniva incisa sul modello in cera realizzato dallo scultore. Si passò poi all’uso di un punzone che veniva impresso su di una piccola lastra in piombo. Il piombo così inciso veniva quindi ritagliato e incollato sulla testa in cera.
2 – Il marchio dell’azienda ha conosciuto molte evo-luzioni e, dagli anni ’80, troviamo la scritta FIBA, in grande, talvolta sormontata dal disegno del marchio originario, ma racchiuso in un quadrato.
La F.I.B.A. (Fabbrica Italiana Giocattoli e Affini) inizia la propria attività verso la fine degli anni ’40: la lavorazione parte da una piccola segheria che affianca alla lavorazione del legno anche la produzione di costruzioni, piccole fisarmoniche giocattolo e bambole con corpo in cartone pressato e arti in stoffa imbottiti con trucioli prima e, successivamente, in vipla imbottita con ovatta. Intorno al 1951 l’azienda viene rilevata da Pietro Sacchi, che si associa con Lavinia Gorni (alla quale subentrerà il figlio Giacomo Pancera) e prosegue con la sola produzione di bambole. A metà degli anni ’50 la F.I.B.A. produce bambole in polistirolo e in politene mentre, nei primi anni ’60, inserisce nei processi produttivi il vinile. Dai neonati alle damine (che un tempo si usava mettere al centro del letto), la F.I.B.A. è andata via via affermandosi sempre più sul mercato inter-nazionale proponendo sempre nuove e originali bambole. Tra le centinaia di modelli presentati, citiamo, nel 1973, la serie dei Simpaticoni, bambole in vinile e capelli in peluche con simpatici visetti. Nel 1975 è la volta di Miko, quattro piccole bambole, con altrettante diverse espressioni, contenute in una tasca in jeans sul quale era indicato l’umore della bambola in questione: “Sono felice“, “Sono arrabbiata”, “Sono su di giri”, “Sono disperata”. Nel 1976 escono i Contestatori, bambole tascabili che innalzano cartelli su cui sono riportate scritte come “Abbasso la scuola!” o “Sono una femminista!”.
Nel 1981, invece, F.I.B.A. firma il famosissimo Rosebonbon, realizzato dalla scultrice giapponese Midori Vatanabe. Prodotto in milioni di pezzi, questo “bambolotto animalotto” era un neonato con costume da orsetto, pecora o scimmietta; prodotto in diverse dimensioni, fu pubblicizzato nelle prime TV commerciali e conobbe un successo enorme. “Un altro articolo che ebbe molta fortuna – racconta Bruno Sacchi (che nel frattempo era subentrato al padre Pietro nella gestione dell’azienda, sempre in società con Giacomo Pancera) – furono le bambole foto-luminescenti. Per oltre dieci anni, pur cambiando quasi ogni stagione nome (Fotoluccioli, Luminelli, eccetera), sca-tola o abbigliamento, queste bambo-le hanno conosciuto un mercato molto vasto: aggiungendo un prodotto lu-minescente – completamente atos-sico – al vinile, si avevo bambole che al buio si illuminavano”. Nel 1990, Bruno Sacchi – affascinato da analoghe produzioni tedesche – inserisce nei cataloghi della sua azienda, affiancate alle bambole tradizionali, le bambole da collezione della linea FIBA Collection.
Si tratta di bambole d’alta fattura, costruite con materiali di qualità superiore ed abbigliate con abiti ricchissimi, sia nelle forme che nei tessuti e destinate al collezio-nismo, tanto da essere prodotte in numero limitato e certificato. Per fare queste bambole si rivoluzionò, in un certo senso, il concetto sino ad ora applicato al vinile, che “doveva” essere morbido al tatto (tant’è vero che, nelle aziende cannetesi, si usava la parola “morbido” per definire il PVC), e si cominciò a produrre un vinile estremamente rigido.
Sempre ispirandosi alle antiche produzioni, sono state prodotte anche bambole con testa e arti in legno: qui i diversi pezzi della bambola venivano realizzati al pantografo (era una ditta gardenese a produrli) su modelli originali F.I.B.A. La F.I.B.A. ha cessato la propria attività nel 1999.