Motta & Sarzi, 1907

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1 – Sigla con la quale sono marcati i giocattoli della Motta & Sarzi di Acquagranegra sul Chiese fra gli anni ’30 e ’50 del secolo scorso.
2 – Cartoncino pubblicitario della linea Bobi, brevettata nel 1942. La Motta & Sarzi, non potendo più costruire giocattoli in legno per superiore divieto, inizia a produrre articoli scolastici quali cartelle (anche munite di pallottoliere), borsette e cestini in legno. La stessa linea prosegue anche dopo il 1945.
3 – Sigla della ditta Sarzi & Figlio, dai primi anni ’70 al 1981.
Azienda fondata ad Acquanegra sul Chiese,nel 1907, da Riccardo Motta: alcuni docu-menti d’archivio degli anni ’20 la indicano come “Motta, Sangiorgi e C”. Nel 1933, in seguito all’ingresso in azienda di Renzo Sarzi (genero del fondatore), prende il nome di “Motta & Sarzi”. Diventa “Motta & Sarzi di Sarzi Renzo” intorno al 1945, per poi passare alla definitiva denominazione di “Sarzi Renzo & figlio”.
Riccardo Motta inizia lavorando il legno per conto terzi: le prime commesse vengono dalla Furga, per la quale egli produce braccia e gambe in legno per le bambole. La collaborazione con la Furga prosegue fino alla fine degli anni ’30, anche se affiancata da una propria produzione di giocattoli in legno. Un catalogo del suo campionario, a cavallo fra gli anni ’30 e ’40, illustra camere da letto, mobilio per cucina, carretti con forme di diversi animali (lepre, asino, maiale, scoiattolo, gallo, chiocciola, elefante, tacchino, gatto, cigno), su “strella a rulli“, carretti agricoli, laccati o tinti con aniline, teatri, palette, autocarri e autocarri antiaereo (con tanto di cannone e proiettili), salvadanai, carriole, banchi Balilla, pallottolieri, culle, cestini da lavoro, fucili. Lo stesso catalogo, opportunamente corretto (ad esempio, il banco con la scritta a stampa Balilla, viene rinominato, con un semplice colpo di biro, “scuola”) continua ad essere utilizzato anche negli anni immediatamente successivi al 1945.
Negli anni del Secondo Conflitto Mondiale la produzione viene riconvertita e riguarda accessori per la scuola (bauletti, cestini, banchi scuola) e prodotti per la casa (ad esempio, cassette per la posta), mentre nell’immediato dopoguerra i prodotti che conoscono maggior successo sul mercato sono cestini da lavoro, birilli, camerette complete per le bambole e, soprattutto, autocarri e furgoni. Questi ultimi, interamente in legno, caratterizzati da una verniciatura molto brillante, con ruote piene o rivestite in gomma, sono spesso completi di personaggi, anch’essi in legno tornito. Negli anni ’70 viene lanciata una nuova linea di arredi in piccola scala destinati al gioco delle bambole, che riscuote notevole successo grazie al fatto di aver sostituito alle essenze tradizionali – quali pioppo e faggio – l’abete e il pino di Svezia, verniciati al naturale.
Verso la metà degli anni ’70, pur proseguendo la fabbricazione di oggetti ludici di tipo tradizionale e, dopo una breve esperienza nel campo dei mobili da giardino in legno, la ditta avvia quella dei giocattoli didattici: costruzioni, puzzle, blocchi logici, abachi, Numeri in colore, Multi base-media. Pensati, studiati e progettati da esperti, vengono realizzati in collaborazione con case editrici e centri didattici e da questi distribuiti negli asili e nelle scuole. La produzione dell’azienda è cessata nel 1981.