BELLEZZE LILLIPUZIANE… UN GRANDE BUSINESS

Estratto di un articolo preso dalla rivista tedesca ‘Made in Europe’ del 1965, dove viene presentata la fabbrica Furga e lo stile delle bambole italiane di quel periodo.

Gli ospiti alla fabbrica di bambole di Luigi Furga, nel piccolo, quieto paese di Canneto sull’Oglio, a 70 miglia da Milano, non potranno fare a meno di essere impressionati dall’organizzazione, dall’inventiva e dall’accurata attenzione al dettaglio per qualsiasi cosa.

Questo è un autentico mondo delle bambole e gli addetti Furga non lasciano niente al caso. Tutto quello che usano, dalle scarpe agli occhi, tutti i tessuti necessari e gli articoli dei vestiti, anche gli involucri di cartone dove sono impacchettate queste meraviglie, hanno un loro scopo.

I Furga sono riusciti a creare un loro stile personale a tal punto che “lo stile italiano delle bambole” è diventato una parola chiave come “ lo stile italiano delle automobili”.

Le loro meravigliose bambole, marchio preferito di molte famiglie nobili per i loro figli, sono fatte in una varietà così stupefacente che è virtualmente impossibile per ogni importatore non trovare i vincitori tra di loro.

Dalle maschere ai manichini. Nel 1870, Luigi Furga fu quell’eccezione tra gli uomini, un nobile che “era entrato nel commercio”. Partito dalla produzione di maschere di carnevale e, non molto tempo dopo, inspirato da quello che aveva visto in Germania, si avviò entusiasticamente nella produzione di quelle che sono conosciute come “le più belle bambole del mondo”.

Per iniziare bene, portò con se esperti da Norimberga e, alla fine del secolo, assunse non meno di 200 lavoratori, un numero considerevole per una fabbrica di bambole Europee in quegli anni. Già allora, Furga esportava gran parte della sua produzione. Allo scoppio della I Guerra Mondiale, i lavoratori della Germania non poterono essere impiegati ancora e, per rimanere indipendenti dal bisogno di parti importate, fu costruita una fabbrica di porcellana per fabbricare le teste.

Lina Furga, la figlia del fondatore, crebbe felice nel magico mondo che suo padre aveva creato e niente fu più naturale di portare avanti il lavoro a cui lui aveva dato un così grande impeto.  Un nipote, Giulio Superti Furga, ha ampliato la portata dell’impresa ed è ancora attivo.

I suoi due figli, Ferdinando e Gian Carlo, la quarta generazione dei produttori di bambole Furga, condividono le responsibilità di dirigere l’azienda oggi.

Dopo la II Guerra Mondiale, l’era della plastica esplose nel mondo come una bomba pacifica, rese possibile raggiungere la perfezione anatomica e permise a Furga di realizzare un progetto a lungo sognato, quello di produrre volti non solo con l’innocenza comune alle bambole di tutto il mondo, ma anche estremamente moderni, con un’espressione autentica. Le bambole dei tempi passati non esistono più. Ogni Furga ha il suo nome proprio, le sue caratteristiche inimitabili e diventano rapidamente le amiche strette del suo fortunato piccolo proprietario.

Qual è il loro segreto? L’aspetto è un fattore vitale che guida la produzione Furga. Le bambole di lusso e i vestiti sono confezionati da parrucchieri professionali e da stiliste dalle mani esperte del mondo del fashion. Le bambole Furga sono ugualmente a casa sia a Parigi alla Galleria Lafayette sia da Schwarz sulla Fifth Avenue.

La Luigi Furga è sempre stata una fabbrica in continua innovazione, e la sua amministrazione segue questa filosofia. La produzione e le vendite sono interamente del 1966. Vicino allo stabilimento ci sono due filiali sussidiarie, più reparti per lo sviluppo dei modelli e per i vestiti all’ultima moda. Oggi, soprattutto per via del suo sistema di produzione, la compagnia impiega un migliaio di persone, un grande numero per qualunque standard. Il metodo di lavoro, macchine e progetti sono i più innovativi; molte macchine sono state ideate specificatamente per riprodurre il lavoro fatto precedentemente a mano.

Non appena si è sviluppata un’idea originale per una testa, lo sculture prepara un modello di argilla e il progettista fa uno schizzo con colori e vestiti appropriati. Tutto è soggetto di discussione: i dettagli possono essere modificati o elaborati; ci sono consultazioni con i venditori e i rivenditori.

Solo allora le forme dei corpi e delle facce sono stampate, le cui incisioni sono protette da brevetto.

Questo metodo ha dato prova dimostrabile di garantire il più alto rapporto di approvazione del cliente, anche se Furga è sempre in testa nel suo campo, essi non mancano mai di pesare tutti i pro e i contro di ogni modello prima che venga costruito.

La produzione è in un costante stato di mutazione continua – una media del 40% dei modelli cambia annualmente. Un grosso team di scultori e disegnatori lavorano tutto l’anno attorno alla creazione di nuovi tipi o cambiano e rinnovano quelli che hanno raggiunto una grande popolarità. Molta attenzione è data alle novità e ai costumi nazionali. Alcune bambole, attraverso tratti familiari come la curva del naso e del mento, ci ricordano celebri star del cinema: possiamo riconoscere Angelica de “Il Gattopardo”e Rossella di “Via col vento”. Uno dei loro più grandi successi è la serie di bambini mulatti.

Una partecipazione chiara: una scelta Furga.

Approssimativamente il 35% della produzione di oggi è esportata negli Stati Uniti, nel Sud America e, ovviamente, ovunque in Europa. Il direttore vendite Ferdinando Superti Furga dice che questo importante numero è in gran parte dovuto ai risultati soddisfacenti ottenuti dalla partecipazione a fiere del settore… e qui c’è la loro idea: fare un attento studio del listino della fiera di M.i.E. prima di cominciare. Una volta li, il catalogo ti mostrerà che il prodotto più ricercato non ha niente meno che le dimensioni di una bambola: lo stand di Luigi Furga!

Non cercherai oltre.

dopo aver visto la nostra straordinaria collezione di incantevoli bambole! Il problema peggiore sarà quale scegliere, visto che ognuna ha una personalità e un’espressione tutta sua.

I materiali, il prodotto, lo stile e la presentazione – sono tutto quello che i compratori di tutto il mondo si aspettano da noi, la più vecchia fabbrica di bambole in Italia.

Puoi richiedere ovviamente il catalogo e i prezzi ma, ancora meglio, vieni a vedere queste bellezze di persona a Norimberga, alla Fiera del Giocattolo di Milano e alla Fiera del Commercio Internazionale di Milano, dove noi possiamo discutere del materiale in vendita che abbiamo a disposizione per te. Sarà un piacere invitarti nei nostri uffici, dove potrai vedere di persona cosa si nasconde dietro il nostro meritato slogan: 1870-1964 – le più belle bambole del mondo – allora e adesso.