UNA GRADITA VISITA

UNA GRADITA VISITA
Lunedì 11 maggio il nostro Museo è stato onorato della visita di Samy Odin, fondatore – insieme al padre – e direttore del Musée de la Poupée (Museo della bambola) di Parigi.
Grandissimo esperto di bambole e giocattoli, Samy si è soffermato a lungo nel visionare la prima produzione di bambole in biscuit della Furga, scoprendo anche oggetti a lui sconosciuti come la coppia di kewpie (maschio e femmina) prodotti a Canneto sull’Oglio dopo il 1922 e alcuni bèbè caractere che, evidentemente, furono realizzati in serie limitata vista la loro scarsa reperibilità sul mercato antiquario. Proseguendo nella visita, lo hanno particolarmente incuriosito le bambole “povere” con testa in cartone e corpo in stoffa imbottita con truciolo di legno, prodotte dalla Furga nel Ventennio fascista ed i piccoli cavalli in cartapesta ricoperta in feltro.
La visita di Samy Odin è stata una bella occasione per stringere un “patto di amicizia” tra la Collezione del giocattolo Giulio Superti Furga ed il Musée de la Poupée di Parigi, visto che è nostra intenzione legarci a tutti i Musei simili attraverso i link di queste pagine e, in futuro, raccoglierci magari in un’unica associazione.
Dando uno sguardo al sito del Musée de la Poupée di Parigi scopriamo che ha aperto le porte nel giugno del 1994 ed è situato nel cuore di Parigi, in un grazioso vicolo fiorito, l’Impasse Berthaud a pochi passi dal Centre Pompidou.
L’esposizione presenta la collezione di bambole antiche di due collezionisti appassionati, Guido e Samy Odin, padre e figlio, e una parte di donazioni da privati. Nel Museo, circa 500 bambole di pregiata fattura, risalenti al periodo tra il 1800 e il 1919 e realizzate in biscuit, cartapesta, tessuto, gomma, celluloide o materia plastica, vengono presentate in vetrine allestite con scene di vita d’un tempo, arricchite da mobili, giocattoli e oggetti dell’epoca realizzati in scala. Le bambole, disposte in maniera cronologica, evocano l’evoluzione del giocattolo nel corso del tempo: la morfologia dei volti, i materiali utilizzati, la loro funzione e il loro ruolo educativo.
Ogni sala fa riferimento ad un’epoca importante della storia delle bambole. La prima sala è consacrata alle “parigine” (1860-1870), bambole dalla testa di biscuit rappresentanti la figura femminile adulta, particolarmente significative per i loro accessori che riflettono lo stile dell’epoca.
La seconda sala presenta i primi bébés caratterizzati e che segnano l’inizio dell’età d’oro della bambola francese: il decennio 1880-1890.
I grandi fabbricanti francesi di bambole del XIX secolo sono stati Jumeau, Bru, Gaultier, Steiner. Tra questi Jumeau è certamente il più illustre, ed è alla sua prestigiosa produzione che è dedicata la terza sala.
Per tenere testa alla concorrenza tedesca, nel 1899 i principali fabbricanti francesi si riunirono nella Società di Fabbricanti di Bébés e Giocattoli, che dominerà il mercato nazionale della bambola per più di 50 anni. Esemplari di questa produzione sono esposti nelle ultime due sale dell’esposizione parigina, dove figurano soprattutto i bébés caractère che mostrano l’ulteriore evoluzione morfologica della bambola, la quale ormai non è più concepita come un modello per le bambine ma come un vero e proprio figlio. Quest’ultima parte del Museo ospita anche le creazioni minori degli inizi del XX secolo.
Luogo di meraviglia, scoperta e nostalgia, il Musée de la Poupée di Parigi è un museo per il cuore, che sa affascinare adulti e bambini.